” La questua dei music ambulanti ” di Pino Ciccarelli – Concerto Musicale Speranza è uscito nel 2012 per Polosud.
Sono dodici tracce prodotte artisticamente e realizzate da Pino Ciccarelli (Cliccate per accedere la sito ufficiale) per il suo progetto basato sull’organico bandistico in cui l’autore è cresciuto come fosse nel contempo un humus musicale e sociale.
Forse non avrei dovuto neanche sottolinearlo perché la pasta di cui è fatto l’ordito del “suono organizzato” è prodotto da uomini e donne che si riconoscono, per il tempo eterno di un’esecuzione, nel benessere di vivere l’illusione di sconfiggere la loro finitezza. Rinnovando nella continua ripetizione del disegno della frase musicale, la loro lotta contro la Morte, la Signora che sconfiggiamo appunto “nel Tempo di una Danza” (Ricorderete certo il tradizionale arrangiato da Branduardi), di un Ascolto di un concerto.
Non vi sembri una forma di fuga poetica la mia.
La banda, quella dove Pino Ciccarelli è cresciuto dal punto di vista dell’apprendistato strumentale in poche parole il luogo dove è avvenuto il primo contatto con il clarinetto, accompagna da sempre le cerimonie sacre e profane. La banda che esce per le strade apre il cuore alla festa, dà inizio ufficiale ai riti devozionali che il cuore collettivo del popolo attende per alleviare il peso della pena della “Vita Grama!”.
“La Banda” è stata cantata anche da Chico Barque de Hollanda rinnovando nel testo il senso salvifico di questo speciale organico che al suo passaggio sembra riportare la vita là dove dominava il silenzio e l’indifferenza.
Questo secondo lavoro della Banda di Pino Ciccarelli attraversa i nostri cuori con uno spirito simile e diverso perché l’autore e il gruppo traggono sì ispirazione dal repertorio classico – “Piergiorgio” del maestro Gesualdo Coggi con la partecipazione del gruppo degli ‘A 67, l’incantevole composizione del Maestro Sergio Bruni “”O ritratto e Napule” interpretato dalla bluesy voice della intensa Pietra Montecorvino, “Le campane di San Giusto“, “Tic titic ta (Gira biondina) )- ma riescono ad evolvere le opportunità espressive degli ottoni con la sensibilità propria di chi fa confluire nelle partiture e nella sensibilità esecutiva le tante esperienze dei talentuosi musicisti di cui il Concerto Musicale Speranza è costituito. Sin dalla sua prima esperienza del 2009.
Stiamo parlando di influenze funky, jazz, folk latino americano, un senso di prog rock in salsa melodica mediterranea, spinta per questa prova ancora di più sul piano del “Brass sound”.
Se non vivessimo a ridosso della ignoranza dei troppi pseudo direttori artistici che affollano emittenti nazionale e locali italiane, e soprattutto se questi sedicenti titolari di antenne avessero almeno una delle due orecchie pulite e metà o un quarto della loro materia grigia accesa, si accorgerebbero che in questo cd ci sono almeno quattro pezzi da classifica, da programmazione mattutina, pomeridiana e serale.
Vi faccio ascoltare “Fujente se more” e se avete voglia chiamate Radio Kiss Kiss e ditele di programmare questo pezzo anzichè Rhyanna e i neomelodici soul!
Se poi i critici musicali di riviste di folk e jazz volessero cogliere anche altre offerte contenute sempre in questo cd, potrebbero rallegrasi che ce n’è anche per loro, inscrivendo alcuni episodi come Ballata per un glicine in fiore, Cinema Selis, Piccola melodia per duje uocchie scurnuse e Guagliuncella d’o vascio in un gioco a cavallo tra il suono di New Orleans e le saudade di mezzo mondo.
Pino Cicarelli è riuscito a superarsi rispetto alla prima prova “Processione d’amore” già ampiamente apprezzata e riconosciuta dal pubblico nel 2009.
Una sola nota critica. Una terza prova su questo tenore può diventare una vera sfida. Ma deve essere l’ultima altrimenti il rischio è di cadere nell’effetto “Papetti”, ma senza donne nude in copertina!
“La questua dei musici ambulanti” di Pino Ciccarelli Concerto Musicale Speranza è pubblicato per la Polosud ed è in vendita in cd e in formato digitale nei migliori negozi e store.