Da questo numero, ha inizio una rubrica settimanale che prova a documentare l’Arte di chi, nel territorio campano, tenta di difendere la propria autonomia di Musicista.abc
Io sono Mauro Boccuni, un operatore culturale, mi adopero in particolare per la promozione e la divulgazione dei musicisti emergenti dell’area campana.
Dal mio osservatorio, l’orgoglio degli esclusi dal “Grande Circuito” musicale sembra assumere, talvolta, i toni tipici dei veterani di guerra che spesso anche qui in Campania faticano a trovare i loro campi di battaglia.
Io sostengo che La Musica si combatte innanzitutto sui PALCOSCENICI.
La Musica cioè si costruisce, si tempra, si misura nel bene e anche nel male nel rapporto che si stabilisce tra un artista che si esibisce e il pubblico che lo ascolta.
Il Musicista nasce quando il progetto artistico riflette l’umore del pubblico con cui le composizioni e le loro esibizioni invecchiano assumendo UN carattere, UN’identità, UNA unicità.
I palcoscenici per gli indipendenti di inediti, per i musicisti, gli autori con un REPERTORIO NUOVO, sono diventati però un LUSSO. In tutta Italia. Sono un LUSSO in termini quantitativi e, quindi, di disponibilità culturale da parte dei gestori ad accogliere la NOVITA’. La sola Napoli, una città di poco meno di un milione di abitanti, il numero dei locali con un programma ad hoc per le band di inediti a quasi paragonabile a quello di Bologna !
E, aspetto non secondario, questi palcoscenici sono un LUSSO nel riconoscere il Musicista e la sua Novità professionalmente, retribuendolo non sempre come un lavoratore dello spettacolo dovrebbe esigere.
I musicisti devono suonare, suonare, suonare. E devono essere ascoltati, e ri ascoltati nelle settimane e nei mesi per diventare alle occhi e alle orecchie del pubblico una realtà degna di attenzione e di un biglietto da pagare.
Un invito ai gestori di tutta Italia ad aprire senza riserve sempre più spazi ai musicisti indipendenti. Il loro valore lo stabilirà la capacità di convincere il pubblico a ritornare. Bob Bylan, I Beatles, Elvis presley, Vasco Rossi e Andrea Bocelli non erano nessuno prima che qualcuno li potesse applaudire nei locali.
So che fino a che non ci saranno PALCOSCENICI, nei termini indicati sopra, a segnare il passo dell’offerta musicale sarà sempre più la gabbia del clone mediatico, del gattovolpismo festivaliero, dei contest, delle fiere musicali e dei meeting dei dipendenti da indipendenza.
Mercoledì 22 giugno, sono andato al COC 88 al Vomero, Napoli a sentire
Dario Sansone dei Foja (FB FOJA Official page) e
Claudio Domestico degli Gnut (FB Gnut). I Foja e gli Gnut godono di un repertorio versatile ad organici “con spina” e “senza spina” e se ad aggiungersi alla scaletta dei rispettivi gruppi è una lista ragionata di classici della Canzone, l’occasione di ascoltare l’inedito duo di amici in molte occasioni si trasforma quasi in necessità.
Venerdì 24 giugno si è inaugurato il Mamamu Fest alla Città della Scienza, Napoli. Due giorni – 24 e 25 – di esibizioni di musicisti dalla più disparata esperienza di palco. Due note: il pubblico era stato narcotizzato all’ingresso? E i fonici avevano mai fatto quel mestiere, prima? Io fossi stato al posto delle band avrei chiesto i danni!
Prima di chiudere vi consigli ascoltare e fare ascoltare i pezzi che seguono:
Per ulteriori informazioni potete contattare anche il sito Myspace dell’etichetta discografica Materia Principale
Alla prossima.
Mauro Boccuni