“Mad, bad, dead” di Bungalow 62 è un lavoro basato sull’essenzialità del rapporto con la tecnologia, ma ricco di profondità prospettica, di stratificazioni timbriche tra il domestico e l’addomesticato. Profumato, scricchiolante, finito sulla veranda prima che finisca l’estate.
Lontano dal mondo mondano, ma al contempo colto di antiche ingenuità e di abitudini del caro e mai sopito lessico familiare.
Bungalow 62
Mad, bad, dead
Autoproduzione, 2012