Luigi Mariano “Asincrono” Autoproduzione, 2012

luigi mariano, "asincrono" 2012

luigi mariano, “asincrono” 2012

Luigi Mariano

“Asincrono”

Autoproduzione, 2012

Si può nascere “inattuali“? Forse ci si accorge con il passare del tempo che i propri  ritmi non assecondano quelli della moltitudine che ci circonda. Quella realtà umana che chiamano ” I Più” e che si nasconde codarda nella sorda ipocrisia del branco.

Gli “inattuali” magari si accorgono che la loro condizione di individui “spiaggiati” sul bagnasciuga del male di vivere forma un’altra moltitudine, solo più impaurita della prima.

Questa forma di alienazione può produrre una forma di sordità emotiva oppure una reazione ai venti contrari. Quest’ultima è stata la condizione etica a cui si sono affezionati alcuni protagonisti della bella memoria della letteratura, non solo musicale, e della vita intellettuale italiana degli ultimi cinquant’anni.

Penso a Pierpaolo Pasolini, penso a Fabrizio De Andrè, penso a Giorgio Gaber, penso a Pierangelo Bertoli, penso a Dario Fo e a Franca Rame. Penso anche alle tante lotte di Marco Pannella, di Emma Bonino. E al coraggio di chi non ha chinato mai la testa davanti alle minacce del potere come tanti imprenditori, scrittori. giornalisti, sacerdoti.

Essere “asincroni” con il proprio tempo, quello che ci è dato da vivere, è quindi una benedizione? Essere “asincroni” è una tormentata forma di paradossale armonia con un sistema ideale per cui lottare e cantare e/o scrivere? Può una canzone, un’antologia di canzoni innescare il dubbio quotidiano che dire di “NO”, “Non sono d’accordo” sia dovuto? Prima a sé stessi e poi al prossimo di cui facciamo parte?

Ci prova Luigi Mariano con, non a caso, “Asincrono” un lavoro di cui è autore e compositore e che ha pubblicato nel 2010. Tredici tracce prodotte in sala da Alberto Lombardi a cui si devono anche tutti i contributi musicali alle chitarre, alle tastiere, alle programmazioni.

Il nume artistico di Luigi Mariano è Giorgio Gaber a cui l’autore di “Asincrono” dedica anche una canzone (Cos’avrebbe detto Giorgio) inserita non a caso verso la chiusura del programma del cd. Ma Gaber è citato da Luigi nello spirito e nello stile, di cui però, come ogni buon allievo che “gioca” a crescere, stempera l’assunto prettamente scenico del teatro canzone, in una forma diversamente godibile di pop(olarità) musicale. E di sincerità melodica, dove l’inno da novello pifferaio per la RAI (RAI Libera!) si alterna alla ballata malinconica per piano e voce liberamente ispirata ad una lettera scritta da Edoardo Agnelli alla sorella Margherita (Edoardo) per passare al “vignettismo” in musica (Il singhiozzo e Il giorno no) e per poi chiudere con la prova che Luigi sappia scrivere, come succedeva ad Antonello Venditti, degli ottimi successi da classifica non dimenticando la lama affilata della rabbia (Il negazionista).

“Asincrono” ha il dono di essere un album colto e popolare al tempo stesso, coraggioso senza l’obbligo dell’urlo da incontinenza verbale. Sarebbe in classifica da tempo se non fossimo in Italia e nel 2012.

Il lavoro è stato realizzato assieme a Marco Rovinelli, Pier Paolo Ranieri, Gianni Donvito, Michele Amadori,  Carmine Fanigliulo e a diverse voci amiche.

Luigi Mariano lo trovate su Facebook, su You Tube.

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