E’ e sempre sarà SanRemo – Perché non ci liberemo mai più di questo mostro che divide gli Italiani tra pro e contro

Alla fine a decretare il perchè di un sistema multisfaccettato e inquietante come il Festival di SanRemo sono i numeri dello spettacolo.

Intorno ad essi e per essi si aggregano le lotte intestine dei “Sacerdoti dello show business” italiota che, serrati nel cerchio magico dei Pochi con accesso privilegiato, indicano e guidano in affanno le sorti di un Golem multimediale dalle proporzioni realmente stupefacenti.

Andiamo quindi ai fatti pubblicati su RS Italia del mese di febbraio.

Ricordandoci che SanRemo è un fenomeno mediatico internazionale da diversi anni e che quindi i ritorni economici vanno interpretati su scala mondiale dove, nonostante l’incredultià di molti nostri concittadini, la musica italiana circola ed è apprezzata nn me di quella francese, spagnola o tedesca, tanto per citare tre paesi.

 

Il primo di questi numeri tra i tanti che la rivista mensile ha messo in evidenza e che mi ha permesso di comprendere, se mai ne avessi avuto dubbi ancora, che la Qualità intrinseca del brano musicale e la gara rappresentano un quid pari al 10/15% di tutta la messinscena è il valore dell’INDOTTO COMPLESSIVO REGISTRATO NEL’ULTIMA EDIZIONE.

Questo valore corrisponde a 300 (trecento) milioni di euri ed è un aggregato che raccoglie le vendite dicografiche, gli spot, il merchandising e i diritti radio-televisivi.

 

Il secondo dato impressionante di questo Cerbero che è appunto il Festival di SanRemo è il costo di ogni serata che oscilla tra i 18 (diciotto) e i 20 (venti) milioni di euri.

 

Per non parlare dei ricavi pubblicitari (41 milioni €) e dell’aumento in percentuale del download legale delle canzoni come flessione tra il 2009 e il 2010 cioè un aumento del 164%

 

Quello che ho riportato potrebbe già da solo spiegare senza troppe spiegazioni o interpretazioni le VERE motivazioni che esigono la difesa della kermesse. Ma non è così.

 

Infatti i partner della manifestazione sono tre: la RAI, la FIMI e il Comune di SanRemo.

 

E sono proprio i numeri dei ricavi di quest’ultimo a dirla lunga sugli investimenti e sullimportanza del Festival in termni di business.

 

Il Comune di SanRemo nel periodo della produzione e della messa in onda registra un ricavo che al netto delle spese di 1 milione di euri è pari a ben 6 (sei) milioni di euri.

 

Come se non bastasse ci sono l’indotto per gli albergatori e il Casinò che nel periodo dato, grazie all’afflusso di oltre 20000 ospiti di media, incassano rispettivamente 4,2 e 3,4 milioni di euri.

 

E le cifre, i famosi “numeri seri” di cui cantava Paul Simon non sono terminati. Ma io finisco qui.

 

Ora, di fronte quei numeri riportati, ammesso anche che li si debba ridurre anche di un 20/25% per cautela sull’uso che le fonti possono averne fatto, vi sembra mai che la differenza la possono fare le ragioni estetiche, la poetica, gli “indirizzi nazionali della Cultura”?

 

Le fonti del’articolo sono: Sipra, RAI, Comune di SanRemo, Casavacanza.it, Immobiliare.it, Casinò di SanRemo, la Fedrturismo, Tvblog, Wikipedia.

 

Mauro Boccuni

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