Donato Zoppo – Michela Bernardi “Cotto e suonato” Aerostella, 2011

"Cotto e suonato" Donato Zoppo Michela Bernardi, 2011

“Cotto e suonato” Donato Zoppo Michela Bernardi, 2011

Donato Zoppo – Michela Bernardi

“Cotto e suonato”

Aerostella, 2011

E’ tempo che mi trastullo con questa idea di trasformare un apparente limite culturale cioè la sudditanza delle arti al primato del convivio culinario in una opportunità.

Non mi dispiace cioè l’idea di adottare l’indirizzo della “musica da mangiare” come un principio per sancire la fine del gusto (perché non solo si ascolta MALE, ma si mangia anche MALE), ma addirittura mi piacerebbe  esaltarne le potenzialità per farne un’occasione per spingere gli avventori dei locali di questi puzzolenti live club pieni di fumo e odore di fritto a fare del vero proprio cannibalismo sonoro. Fino, chissà, al punto di addentare i musicisti per scatenare una reazione all’anestesia da ipermercati che colpisce la distanza tra pubblico e arti.

Parlo di questa idea con un amico giornalista, Donato Zoppo,  che mi dice di aver pubblicato assieme a Michela Bernardi – esperta di cucina –  nel 2011 un volume intitolato “Cotto e suonato” per Aerostella.

La pubblicazione è meno “militante” delle mie intenzioni, ma non meno provocatorio nelle sinergie che cerca di mettere in gioco.

Il volume nasce dopo la prima esperienza della Prog Exhibition tenutasi a Roma alla fine del 2010, un evento su quattro giorni in cui alcune delle vecchie glorie del genere musicale detto “progressive” del rock si erano esibite assieme ad altri gruppi più giovani riportando in auge una richiesta di tanti appassionati, agè e non.

Il progressive attrae l’italiano perché vi ritrova in una mirabile sintesi non solo una forma diversamente matura del potenziale espressivo del rock primigenio, ma anche un sistema scenico multimediale di impianto teatrale affine al fascino del melodramma.

Per farla breve le sinestesi nel prog sono di casa ! E allora pare che su questa premessa sia nato un libro come “Cotto e suonato” che attribuisce ad ogni band dell’evento su citato una regione, quella di appartenenza, e quindi le tradizioni culinarie del posto assieme a commenti e interviste alla band sul rapporto tra musica e cibo, una serie di varianti “prog” alle ricette selezionate e in fondo alle stesse, una proposta offerta dalla band.

Alla fine “Cotto e suonato” lo prendi come un ricettario che suona per le alchimie delle citazioni di un Francesco di Giacomo (Banco) o di un Lino Vairetti (Osanna) e poi lo mangi (i risultati culinari, ovviamente) accompagnato dagli echi musicali della PFM o delle Orme. Imparando poi a capire quanta differenza passi tra il cibarsi e il mangiare CON LENTEZZA. E come, ahinoi, quando si impara a fare delle distinzioni poetiche anche a tavola anche l’omologazione del gusto (verso il basso) abbia preso la mano di tanti ristoratori improvvisatisi tali.

Comprimendo, deteriorando e falsificando la natura stessa del piacere di vivere anche del Gusto.

In questo senso se vogliamo possiamo anche interpretare “Cotto e suonato” come una obbligazione a favore della salvaguardia della Qualità del Vivere.

“Cotto e suonato” lo potete ordinare dal sito della Aerostella (www.aereostella.it) oppure lo potete trovare nelle librerie della vostra città.

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